Libri consigliati
- La caccia alle streghe in Europa di Brian P. Levack, Laterza;
- La chimera di Sebastiano Vassalli, Rizzoli;
- Maleficia di Marina Montesano, Carocci editore.
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Fu la prima donna bruciata sul rogo per stregoneria: è Petronilla de Meath, condannata nell’Irlanda del XIV secolo e nella sua storia si intrecciano misoginia e classismo. Nata intorno al 1300 Petronilla era a servizio presso la casa di Alice Kyteler, figlia di un ricco proprietario terriero. Era Alice, non Petronilla, l’obiettivo dei carnefici.
Alice si sposò quattro volte e la sua reputazione, già compromessa per questo, fu rovinata dopo la morte dell’ultimo coniuge avvenuta poco dopo il matrimonio. Fu accusata infatti da parte dei figliastri di aver ucciso tutti i suoi mariti e di averlo fatto utilizzando la magia.
Le istanze furono accolte dal vescovo locale Richard de Ledrede che raccolse le denunce e le formalizzò: Alice e altre dieci persone, tra cui Petronilla, furono accusate di eresia, sacrifici e stregoneria.
Alice, grazie alla parentela con il governatore, riuscì però a ribaltare la situazione: fece arrestare il vescovo e riuscì a mettersi in salvo in Inghilterra. Quando il vescovo uscì decise di perseverare nelle accuse, ma dato che non poteva più colpire Alice, si rifece con Petronilla de Meath, che non aveva i mezzi per fuggire.
Quando tornò alla diocesi aprì un processo contro di lei. La ragazza venne fustigata pubblicamente e torturata senza pietà fino a quando non confessò di aver praticato la stregoneria.
Fu arsa viva il 3 novembre 1324 e per la prima volta la Chiesa riconobbe le streghe come eretiche che agivano in maniera organizzata. Un secolo dopo iniziava la caccia alle streghe.
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