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La forza dell’Imperatore Claudio e il suo coraggio

Claudio nacque a Lione nel 10 a.C. dalla potente famiglia imperiale Giulio-Claudia. Fin da bambino soffrì di una paralisi cerebrale che lo faceva tremare e balbettare e che lo costrinse lontano dalla vita pubblica fino a quarantasette anni, quando ricoprì il suo primo consolato. Nonostante la solitudine e le discriminazioni, o forse proprio per queste, sviluppò una mente vivace e curiosa, un carattere aperto e generoso e riuscì a sopravvivere alle purghe che sterminarono i suoi parenti all’epoca di Tiberio.

La forza di Claudio stava nella sua mente

Divenne Imperatore per caso, dopo l’omicidio di Caligola, eppure si dimostrò uno dei migliori leader romani mai saliti alla porpora. Uomo di cultura, centralizzò l’amministrazione, integrò i provinciali, tollerò i cristiani, conquistò la Britannia, il Reno, la Tracia e l’Africa. Riconobbe nell’integrazione degli stranieri la grande forza di Roma e lottò, con successo, perché il Senato ammettesse i Galli tra le sue fila, come disse nel famoso discorso del 48 d.C.

«Romolo, nostro fondatore, fu così saggio da considerare molti popoli prima stranieri e subito dopo concittadini. Al contrario di Spartani e Ateniesi, gli stranieri presso di noi ottennero il regno. O padri coscritti, tutte le cose che si credono antichissime furono nuove un tempo. Anche questa nostra deliberazione, di ammettere i Galli tra i senatori, invecchierà, e quello che oggi noi giustifichiamo con antichi esempi, sarà un giorno citato fra gli esempi»

Imperatore claudio

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