fbpx

23 novembre di 40 anni fa: il terremoto dell’Irpinia

terremoto dell'irpinia

Sono quasi le otto del 23 novembre, una comune domenica del 1980. Il buio e il freddo hanno già spinto gli abitanti di Irpinia al Vulture in casa quando la terra inizia a tremare. Una scossa così lunga da sembrare eterna, 90 secondi, colpisce tutta l’area di 17.000 kmq tra Avellino, Salerno e Potenza.

Gli effetti del terremoto dell’Irpinia

Quello che resta dopo un minuto di terremoto è un’interminabile serie di macerie e rovine dove le persone arrancano sconvolte e spaventate. 500 comuni su 700 colpiti, quasi 3.000 morti, più di 8.000 feriti e 280.000 sfollati: questo il bilancio del terremoto dell’Irpinia di quarant’anni fa. Ci vollero giorni perché l’Italia capisse l’enormità della tragedia e inviasse i soccorsi necessari.

Fu soprattutto Il Mattino di Napoli, a sottolineare, nei tre giorni successivi al sisma, la portata del disastro: Un minuto di terrore – I morti sono centinaia, I morti sono migliaia – 100.000 i senzatetto fino al drammatico e storico Cresce in maniera catastrofica il numero dei morti (sono 10.000?) e dei rimasti senza tetto (250.000?) – FATE PRESTO per salvare chi è ancora vivo, per aiutare chi non ha più nulla. Quel FATE PRESTO restò per anni nella memoria collettiva d’Italia.

Il caos e la sottovalutazione del problema lo resero un disastro immane, lasciando per giorni persone sepolte vive dalle macerie. «Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci» raccontò due anni dopo al TG2 il Presidente Sandro Pertini «Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione dei sepolti vivi». La ferita del terremoto dell’Irpinia restò aperta per anni, segnando profondamente sia il paesaggio che la popolazione.

Alberto Moravia, in Ho visto morire il Sud del 7 dicembre, scrisse:

«Ad un tratto la verità brutale ristabilisce il rapporto tra me e la realtà. Quei nidi di vespe sfondati sono case, abitazioni, o meglio lo erano».

Alberto Moravia

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: