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La vita nei campi di concentramento dell’Africa fascista

«La gente soffriva ma nessuno ci assisteva. Chi moriva veniva gettato lungo la strada, non veniva nemmeno seppellito. Molte persone sono morte durante la deportazione». A parlare è Imru Zelleke, etiope internato nel campo di concentramento di Danane, in Somalia. Come lui altre migliaia di indigeni vennero deportati e internati nelle decine di campi diContinua a leggere “La vita nei campi di concentramento dell’Africa fascista”

L’ultimo zoo umano che si tenne nell’Italia fascista

Quando la guerra interruppe a Napoli l’ultimo zoo umano della storia italiana, queste esposizioni che mostravano gli indigeni in gabbia esistevano da quasi cento anni. Cos’era uno zoo umano? Presi alle loro case, spesso schiavizzati, portati in un altro continente, rinchiusi in gabbie ed esposti per la popolazione europea: questo fu il destino delle vittimeContinua a leggere “L’ultimo zoo umano che si tenne nell’Italia fascista”

Il madamato e la schiavitù sessuale italiana in Africa

Nel luglio 1935 Mussolini incaricò i suoi ministri di evitare che una “generazione di mulatti” prendesse il sopravvento nelle colonie africane: erano i figli del madamato, frutto della relazione tra una donna africana e un uomo italiano. Questi legami erano stati inizialmente incoraggiati per evitare il diffondersi di malattie veneree tra i soldati e perContinua a leggere “Il madamato e la schiavitù sessuale italiana in Africa”

La liberazione sessuale iniziò con la Resistenza

La Resistenza non spezzò soltanto l’oppressione politica del fascismo, ma anche il perbenismo della sua società, riunendo nell’intima clandestinità all’ombra della guerra civile corpi giovani di generi diversi e compiendo i primi passi verso la liberazione sessuale. Certo, quel sistema repressivo, molti se lo portavano ancora dentro quando si davano alla macchia con i loroContinua a leggere “La liberazione sessuale iniziò con la Resistenza”

I femminielli in prima linea a Napoli contro il fascismo

Non avevano niente da perdere tranne la propria vita: ripudiati dalla famiglia, senza figli e tollerati (anche rispettati) dalla società ma solo entro certi limiti, erano i femminielli che combatterono in prima linea nelle quattro giornate di Napoli, dal 27 settembre 1943. I femminielli della Resistenza «Si trattava di maschi omosessuali travestiti da donna, presentiContinua a leggere “I femminielli in prima linea a Napoli contro il fascismo”

La ‘Resistenza taciuta’ delle donne al fascismo

È stata spesso chiamata la “Resistenza taciuta”, quella delle donne, che irruppero nella storia d’Italia armi in pugno dopo aver vissuto il ventennio costrette alla cura del focolare domestico della famiglia fascista. Il loro ruolo nella Liberazione del paese, per quanto visibile, è stato spesso sottostimato a causa di una declinazione “maschile” della lotta diContinua a leggere “La ‘Resistenza taciuta’ delle donne al fascismo”

Sacco e Vanzetti: giustiziati perché anarchici e italiani

Il 23 agosto 1927 Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti furono giustiziati per un duplice omicidio che, probabilmente, non avevano commesso. A mandarli alla sedia elettrica era stata soprattutto la “paura rossa” che attanagliava l’America dopo la Rivoluzione russa. Sacco e Vanzetti erano immigrati italiani anarchici, molto attivi nella difesa dei lavoratori e nel movimento pacifista.Continua a leggere “Sacco e Vanzetti: giustiziati perché anarchici e italiani”

Marcinelle: quando i migranti senza diritti eravamo noi

Sono le 8:10 dell’8 agosto 1956, nella miniera di carbone di Bois du Cazier, appena fuori da Marcinelle, in Belgio, quando un corto circuito incendia 800 litri di olio dando fuoco alle gallerie superiori. È l’inizio del “disastro di Marcinelle”. Cosa fu il disastro di Marcinelle Sotto quel muro di fuoco, a 1.035 metri diContinua a leggere “Marcinelle: quando i migranti senza diritti eravamo noi”

Le dichiarazioni pubbliche contro Falcone e Borsellino

L’Italia ha una passione per i santi, non per gli eroi. Se Falcone e Borsellino sono celebrati, giustamente, oggi, per la loro battaglia contro la mafia, è solo perché sono morti. Finché vissero furono oggetto dell’odio, dell’invidia, di un “infame linciaggio” come lo avrebbe definito la Cassazione nel 2004. Soprattutto Falcone, osteggiato dai suoi colleghiContinua a leggere “Le dichiarazioni pubbliche contro Falcone e Borsellino”

Emanuela Loi, l’agente che morì proteggendo Borsellino

Emanuela Loi fu la prima poliziotta italiana a morire sul campo, mentre proteggeva coi suoi colleghi, la vita di Paolo Borsellino. Diventare un’agente non era stato, in origine, il sogno di Emanuela ma della sorella Maria Claudia che, però, non era riuscita a essere ammessa alla Scuola Allievi. «Non aveva grilli per la testa. EraContinua a leggere “Emanuela Loi, l’agente che morì proteggendo Borsellino”