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Il Principe Filippo e il suo ambientalismo controverso

Principe Filippo

Il Principe Filippo, morto il 9 aprile 2021, era famoso la sua battaglia ambientalista. «Facciamo parte della grande rete della vita, siamo legati alle altre forme di vita tanto quanto loro sono legate a noi. Se noi umani abbiamo ottenuto questo potere, non semplicemente di vita e di morte ma di estinzione o sopravvivenza, siamo tenuti a esercitarlo con un qualche tipo di senso morale. Perché estinguere un’intera specie che dovrebbe sopravvivere?

«La conservazione della natura, il prendersi cura dell’ambiente e preoccuparsi del futuro a lungo termine dell’intero pianeta sono assolutamente vitali se vogliamo che le future generazioni possano vivere sulla Terra».

L’ambientalismo del Principe Filippo

Il Principe Filippo, Duca di Edimburgo, fu patrono del WWF e fondatore dell’Australian Conservation Foundation. Eppure rifiutò sempre l’appellativo di “verde” o “ambientalista”. Filippo era un uomo sfaccettato e complesso che sfuggiva alle categorie assolutistiche della contemporaneità.

Conservazionista, credeva anche nel valore della caccia come metodo di gestione della fauna. Assieme a molti altri cacciatori del secolo scorso, fondatori dei primi parchi naturali nel mondo, Filippo non considerava l’uomo uno spettatore della natura. Per lui l’umanità era un elemento fondamentale dell’ambiente, responsabile della sua conservazione proprio per il suo ruolo di predatore in cima alla catena alimentare.

Col suo tipico, dissacrante, umorismo politicamente scorretto, rispose sull’argomento a Fiona Bruce, durante un’intervista sulla BBC. «Penso ci sia una differenza tra essere preoccupati per la conservazione della natura e coccolare i conigli».

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