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La sentenza che ha chiuso il caso di Stefano Cucchi

Le dichiarazioni sul caso di Stefano Cucchi

È arrivata la sentenza della Cassazione sul caso di Stefano Cucchi. Condannati a 12 anni per omicidio preterintenzionale i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro. Inoltre, ci sarà un nuovo processo di appello per i due carabinieri accusati di falso. Roberto Mandolini, che era stato condannato a 4 anni di reclusione e per Francesco Tedesco, condannato a 2 anni e mezzo di carcere.

D’Alessandro e Di Bernardo si sono consegnati ai loro colleghi e sono poi stati trasferiti a Santa Maria Capua Vetere, sede del Carcere militare giudiziario, dove sono arrivati nel cuore della notte. Anche gli otto imputati nel processo per i depistaggi legati alla morte di Cucchi sono stati condannati dal tribunale di Roma.

«A questo punto possiamo mettere la parola fine su questa prima parte del processo sull’omicidio di Stefano. Possiamo dire che è stato ucciso di botte, che giustizia è stata fatta nei confronti di coloro che ce l’hanno portato via. Devo ringraziare tante persone, il mio pensiero in questo momento va ai miei genitori che di tutto questo si sono ammalati e non possono essere con noi, va ai miei avvocati Fabio Anselmo e Stefano Maccioni e un grande grazie al dottor Giovanni Musarò che ci ha portato fin qui»

Ilaria Cucchi

Una vittoria, per la sorella di Stefano, ottenuta contro tutti e contro tutto. Soprattutto contro i tanti politici che hanno usato quel crimine per accreditarsi politicamente, per coprire le colpe delle forze dell’ordine, per scatenare le loro parole e quelle del loro elettorato contro la famiglia Cucchi.

Giustizia è fatta. Almeno stavolta.

Le dichiarazioni dei politici sul caso di Stefano Cucchi

  • «Se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze» – Gianni Tonelli
  • «Fa schifo. Difficile pensare che sia stato pestato» – Matteo Salvini
  • «È evidente che Ilaria Cucchi sta sfruttando la tragedia del fratello» – Carlo Giovanardi

«Non sono stati dodici anni buttati, la morte di Stefano non è stata fine a se stessa e non lo è stato il nostro dolore, il nostro sacrificio di questi anni. Tanti ormai si riconoscono in noi, si riconoscono in Stefano. Stefano non è più una persona che appartiene solo alla sua famiglia, appartiene a tutti, è diventato un simbolo prima di negata giustizia e oggi, finalmente, di giustizia»

Ilaria Cucchi

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