Una lunga serie di documenti prova che il Presidente degli Stati Uniti avrebbe pagato meno tasse del dovuto attraverso una serie di stratagemmi. Parliamo di Donald Trump? No, di Richard Nixon che finì nei guai con il fisco nel periodo dello scandalo Watergate.
L’inchiesta da poco pubblicata sul New York Times ha inchiodato Donald Trump alle sue responsabilità. Per anni il Presidente degli Stati Uniti aveva rifiutato di mostrare la sua dichiarazione dei redditi come fatto, invece, dai suoi predecessori. Trump avrebbe evitato le tasse dichiarando perdite enormi continuando, però, a fare una vita di super lusso.
Richard Nixon accusato di evasione fiscale
L’evasione fiscale attraverso una serie di stratagemmi non è un’esclusiva del Presidente Trump, anche Richard Nixon, che oggi ricordiamo per il più famoso scandalo Watergate, fece lo stesso.
All’epoca, infatti, non era ancora comune per un presidente pubblicare la propria dichiarazione dei redditi. Nel 1973 il Washington Post scoprì che Nixon aveva dedotto più di mezzo milione di dollari dalle proprie tasse poi arrivò il Providence Journal-Bulletin che conteggiò le cifre pagate, in tasse, dal Presidente: 792.81 dollari nel 1970, 878.03 nel 1971. Il suo stipendio era di 200.000 dollari l’anno.
La dichiarazione dei redditi resa pubblica
Per fare chiarezza Nixon accettò di pubblicare la propria dichiarazione dei redditi: «La mia privacy è molto meno importante della fiducia del popolo americano nell’integrità del presidente». Diede volontariamente tutti i documenti al Comitato Congiunto sulle Tasse del Congresso che accertò grosse irregolarità. Cosa successe poi? Lo storico delle tasse Joe Thorndike ha dichiarato: «L’assunto è sempre stato ‘Si, il presidente ha pagato per quello che so’, ma io non ho mai visto un documento». Nixon godette di un’immunità datagli dal presidente Ford.
Il giornalista che aveva scoperto l’evasione fiscale, Jack White, vinse Pullitzer e da allora divenne tradizione per i presidenti fornire la propria dichiarazione dei redditi. Almeno fino a Trump, che sembra aver imparato più di quanto credessimo da Richard Nixon.