Ore 17.27 del 20 luglio 2001. Carlo Giuliani muore per un colpo di pistola alla testa sparato dal carabiniere Mario Placanica in Piazza Alimonda, Genova.
Giuliano, padre di Carlo Giuliani
«Alle tre del pomeriggio, ho sentito Carlo al telefono» ha raccontato il padre Giuliano. «Era in piazza Manin e il clima in città era teso. Gli dissi di stare attento. È stata l’ultima volta che ho parlato con lui. Poi, alla sera, la polizia ha suonato alla porta. Siamo stati accompagnati in Questura dove, senza troppi giri di parole, ci hanno detto che Carlo era morto».
«Ogni giorno il mio pensiero e quello di mia moglie Haidi torna a quel 20 luglio. Resta la ferita di quel processo che non si è mai fatto. Per Carlo, la cosa più grave è stata l’archiviazione. Archiviato. Non è stato concesso neanche un processo».
Mario Placanica, l’agente che sparò
Giuliano Giuliani ha aggiunto che: «I veri responsabili sono quelli che comandavano quel reparto» e non nomina mai Mario Placanica. Il militare, in congedo dal 2005, ha raccontato che quel giorno: «Non mi hanno nemmeno avvertito che un ragazzo era morto a causa dei colpi sparati con la mia pistola. È stato qualcosa che è successo in un istante. Già quella sera mi presero e mi portarono all’interrogatorio»
«Ciò che mi ha traumatizzato in quei momenti successivi» ha continuato Placanica «è che non ho avuto la possibilità di vedere e realizzare quello che era successo. Se avessi visto il ragazzo a terra, l’avrei salvato. Come volontario della Croce Rossa avrei anche potuto fare qualcosa per salvarlo». La reazione dei colleghi, sempre secondo Placanica, sarebbe stata invece di compiacimento: «Mi dissero benvenuto tra gli assassini… Dicevano: “Morte sua vita mia”, cantavano canzoni. Hanno fatto una canzone anche su Carlo Giuliani».
La Corte europea dei diritti dell’uomo convenne sulla legittima difesa di Placanica ma aggiunse: «Le autorità italiane non hanno condotto un’inchiesta adeguata sulle circostanze della morte del giovane manifestante» e che non fu avviata un’inchiesta per identificare «le eventuali mancanze nella pianificazione e gestione delle operazioni di ordine pubblico».