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Alakhai Bekhi, la figlia di Genghis Khan che impedì un genocidio

Alakhai Beki, figlia di Genghis Khan

Suo padre Genghis Khan passò alla storia per aver costruito un immenso impero basato sulla guerra, Alakhai Bekhi, invece, per aver salvato un intero popolo dallo sterminio. Nata nel 1191, dall’allora Temujin e sua moglie Borte, Alakhai era la terzogenita della famiglia. famiglia.

Alakhai Bekhi e la vendetta di Genghis Khan

Aveva quindici anni quando suo padre divenne Genghis Khagan, il grande Khan di tutti i mongoli, durante il kuriltai (l’assemblea dei capi tribù) del 1206. Tra gli alleati del nuovo signore dei nomadi della steppa c’era il popolo degli Onguti, una tribù sedentaria del deserto del Gobi che aveva aiutato Temujin contro i Naiman.

Alakhai, sedicenne, fu data in sposa al figlio del loro capo Alaqush, Bai Sibu. Con la figlia nelle terre ongute, popolate da regni sedentari molto ricchi, Genghis poté avvantaggiarsi dei loro rifornimenti: cavalli e provviste provenienti dal sud.

Cinque anni dopo, una fazione onguta forse istigata dalle altre mogli di Bai Sibu, ripudiate per il matrimonio con Alakhai, si rivoltò contro Alaqush e suo figlio, uccidendo entrambi. Anche Alakhai sarebbe probabilmente morta se non fosse riuscita a fuggire con i suoi seguaci e due dei suoi figliastri. Il Gran Khan inviò l’esercito che, assieme ad Alakhai, sconfisse gli insorti.

Genghis Khan era famoso per le sue condanne esemplari e decise di sterminare gli onguti, uccidendo tutti i maschi. Alakhai, però, si oppose a suo padre, l’uomo più potente del mondo, e lo persuase a punire solo gli assassini di suo marito. Quel giorno, la giovane Bekhi si guadagnò la lealtà incrollabile degli Onguti, che divennero così gli unici ribelli della storia a sopravvivere a Genghis Khan. Alakhai ne divenne governatrice, sposò uno dei suoi figliastri (Zhenguo) da cui ebbe un figlio, Negudei.

La figlia di Genghis Khan si dimostrò anche un’ottima amministratrice tanto che, quando Genghis ebbe conquistato la Cina settentrionale nel 1215, la nominò governatrice anche di quella regione. Le fu, allora, attribuito il nome di “Principessa che governa lo Stato”. Promosse l’arte, la letteratura, la scrittura e la medicina, governando fino alla sua morte nel 1230, dopo aver perso il marito e il figlio.

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