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Il discorso di Gorbaciov che chiuse la storia dell’URSS

Michail Gorbaciov, leader dell'Unione Sovietica

Oggi è morto Michail Sergeevič Gorbaciov, l’ultimo leader dell’Unione Sovietica. Un uomo che sognava la libertà per il suo popolo ma che, probabilmente, ne fraintese la storia e ne fu, per questo, distrutto. Quando, dopo le sue riforme, Boris Eltsin cavalcò il malcontento e lo estromise, lui pronunciò un discorso.

L’ultimo discorso di Gorbaciov

«Questa società ha acquisito la libertà e questa è la maggiore conquista, che non abbiamo ancora compreso appieno perché non abbiamo imparato a utilizzare la libertà.

«Ci siamo aperti al mondo, abbiamo rinunciato ad interferire negli affari interni di altri popoli, a ricorrere alla forza militare oltre i confini del Paese e in cambio abbiamo avuto fiducia, solidarietà e rispetto. Tutti questi mutamenti hanno richiesto uno sforzo immenso.

«Sono stati portati avanti con un duro scontro, tra la sempre maggiore resistenza delle forze vecchie e obsolete: le strutture del Partito-Stato, l’apparato economico, ma anche le nostre abitudini, i pregiudizi ideologici, la psicologia del parassitismo e del livellamento generalizzato.

«Queste trasformazioni hanno inciampato sulla nostra intolleranza, sul basso livello della cultura politica, sulla paura del mutamento. Questo è il motivo per cui abbiamo perso tanto tempo. Il vecchio sistema è crollato prima che il nuovo cominciasse a funzionare e la crisi sociale si è fatta ancora più acuta. 

«Ritengo che sia di vitale importanza preservare le conquiste democratiche degli ultimi anni. Non devono essere cedute in nessuna circostanza, con nessun pretesto. Altrimenti affosseremo tutte le nostre speranze per un futuro migliore. Sto dicendo tutto questo in modo diretto e con onestà. È un mio dovere morale.

«Lascio il mio incarico con inquietudine, ma anche con speranza, con fiducia in voi, nella vostra saggezza e forza di spirito. Alcuni errori si sarebbero certamente potuti evitare, molte cose avrebbero potuto esser fatte in modo migliore, ma sono convinto che prima o poi i nostri sforzi congiunti daranno dei frutti, le nostre nazioni vivranno in una società prospera e democratica. Vi auguro ogni bene».

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