È il processo alle streghe più famoso d’Italia: quello di Triora, in Liguria, del 1587. A Triora infuria la carestia da anni e il popolo ha bisogno di un colpevole: le streghe (bagiué nel dialetto del posto).
L’Inquisizione imbastisce un processo contro trenta donne. Due di loro muoiono dopo pochi giorni, una a causa delle torture e una gettandosi dalla torre dove era tenuta prigioniera. Tredici donne, tra cui quattro con meno di 14 anni, e un bambino si dichiarano colpevoli.
L’autorità civile di Genova inasprisce il clima di terrore ed estende la ricerca delle streghe anche ai borghi vicini, come Badalucco e Castel Vittorio, dove continuano torture, supplizi e morti.
Ma perché si consuma questa tragedia? Alcuni pensano per nascondere le speculazioni dei latifondisti sul grano; altri per distrarre da uno scandalo che coinvolgeva il canonico di Triora; altri ancora per il fastidio nato da certe pratiche delle levatrici. Il processo si concluse nel 1589 ma non si conosce per certo il destino delle donne che ne furono vittima.
Libri consigliati
- La caccia alle streghe in Europa di Brian P. Levack, Laterza;
- La chimera di Sebastiano Vassalli, Rizzoli;
- Maleficia di Marina Montesano, Carocci editore;
- L’Inquisizione in Italia. Dal XII al XXI secolo di Andrea Del Col, Mondadori;
- L’Inquisizione nell’Italia Moderna di Giovanni Romeo, Laterza;
- Storia della Stregoneria. Origini, credenze, persecuzioni e rinascita nel mondo contemporaneo di Giordano Berti, Mondadori.
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