Il nome originale dell’Alhambra era Qal’at al-hamra, la Cittadella rossa, per via del colore delle sue mura. Il grande castello domina Granada oggi, patrimonio dell’umanità e candidato tra le sette meraviglie del mondo moderno. Una delle poche memorie sopravvissute dell’Islam spagnolo e uno dei luoghi più suggestivi del pianeta.
Tre momenti storici all’ombra dell’Alhambra
Alhambra è stata il teatro di alcuni dei momenti più importanti dell’umanità. Vi entrò nel 1238 il sultano Nazar fondando così l’ultima grande dinastia musulmana su suolo europeo prima degli Ottomani. Il suo motto “Non v’è altro vincitore se non Dio (wa lā ghālib illā Allāh)” è iscritto ovunque nella cittadella.
In Alhambra entrarono i Re Cattolici di Spagna nel 1492, completando la Reconquista e trasformando il luogo nel proprio palazzo reale (salvandolo dalla distruzione). Per questo motivo, poco dopo, fu proprio tra l’Alhambra e Santa Fe che Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona accettarono di finanziare la spedizione di Cristoforo Colombo, cambiando così il mondo per sempre.
La città restò un centro culturale per tutta la sua storia e vi visse uno dei più grandi poeti della storia spagnola: Federico Garcia Lorca, ucciso dai fascisti il 19 agosto del 1936.