Il Concordato è un patto bilaterale tra la Chiesa e una nazione. Sin dal consolidamento degli stati nel secondo Medioevo, la Santa Sede ha stipulato accordi con le nuove realtà nazionali. Questi concordati servivano, da un lato, ad evitare un conflitto tra diritto civile e diritto canonico; dall’altro a definire le prerogative degli stati sulle chiese nel proprio territorio e per garantire alcuni privilegi alle istituzioni ecclesiastiche.
Il Concordato italiano
L’Italia non è l’unico stato concordatario, anche Spagna, Polonia, Argentina, Portogallo e molti altri hanno accordi simili. Alcune nazioni, invece, come gli USA e la Francia, hanno proibito per legge la possibilità di firmare Concordati con la chiesa.
L’accordo italiano è figlio di una lunghissimo processo. Il papato e lo stato italiano erano stati in rotta dalla presa di Roma nel 1870. Il Papa si considerava “prigioniero politico” della Casa Savoia e non riconosceva l’Italia. Una situazione impossibile per il Regno, data la vastissima maggioranza cattolica nella popolazione e la fitta rete di chiese e istituti sul territorio nazionale.
Nel 1927 Mussolini decise di risolvere questa situazione iniziando una trattativa che durò fino al 1929 e si chiuse con i Patti Lateranensi. Mussolini chiedeva alla Chiesa di ridurre l’autonomia delle organizzazioni cattoliche e in cambio riconosceva Città del Vaticano come stato indipendente, la preminenza della religione cattolica, vari finanziamenti ed esenzioni. L’accordo fu ampliato nel 1984 a Villa Madama da Craxi.
Sarebbe possibile abolire il Concordato? In realtà, no. Prima di tutto perché riconosciuto dall’articolo 7 della Costituzione che, per essere modificato, richiederebbe una riforma (con due terzi del Parlamento) oppure con maggioranza e referendum popolare. Inoltre, il Concordato Italiano non è un accordo come gli altri.
Mussolini, infatti, definì nei suoi Patti lo status di nazione indipendente di Città del Vaticano. I Lateranensi sono, quindi, sia accordo internazionale che concordato. Abolirli potrebbe significare rendere il papa un “prigioniero politico” e il microstato una realtà fantasma, con tutte le conseguenze internazionali ed europee.