Tommaso Claudi è l’unico diplomatico italiano rimasto nell’Afghanistan riconquistato dai talebani. In queste ore si sta impegnando a salvare più persone possibile, italiani e afghani.
Le parole di Tommaso Claudi
«Sono un diplomatico che rappresenta l’Italia in un contesto complesso e in costante evoluzione che opera nel quadro di una missione istituzionale del mio Paese. Rimarrò quindi tutto il tempo necessario, finché ce ne sarà bisogno. Abbiamo purtroppo dovuto assistere a scene drammatiche ma siamo riusciti in condizioni di assoluta emergenza a riportare a casa i nostri connazionali e alcuni dei nostri collaboratori afghani. In Afghanistan stiamo assistendo ad una grande tragedia umanitaria e tutti stiamo dando il massimo mettendoci tutto il cuore e la professionalità di cui siamo capaci».
Tommaso Claudi
«È salito sui container andando ben oltre il suo dovere, buttandosi “anima e cuore” per individuare nella folla stipata le attiviste di Pangea che dovevano imbarcarsi per l’Italia». Lo racconta Luca Lo Presti, responsabile dell’organizzazione umanitaria milanese, all’AGI.
L’immagine del giovane diplomatico che ha compirà 31 anni il prossimo 30 agosto è già storia. Una di quelle fotografie che accompagneranno la coscienza collettiva occidentale per molti anni avvenire.
La reazione dell’Europa
Su quanto questa crisi impatterà sul fronte migratorio, Claudi ha aggiunto: «Sarà necessario che l’Ue metta a punto una risposta comune per gestire l’aumento della domanda di accoglienza di rifugiati e di migranti dall’Afghanistan». Ma in Europa i governi guidati da Kurz in Austria e Orbán in Ungheria si sono già detti contrari, bloccando qualsiasi iniziativa comunitaria.
Il Commissario Gentiloni ha criticato questo impasse europeo: «Rispetto l’unanimità, ma so che non ci sarà mai e ci sarà sempre qualcuno contrario a politiche di accoglienza e a quote di immigrati legali. Niente alibi se si vuole dare una mano sui rifugiati e sull’accoglienza. Si può fare anche a maggioranza. Orbán ed altri non saranno d’accordo ma fa parte delle nostre regole».
Nel frattempo il segretario generale della farnesina, Ettore Sequi, si è unito al coro di stima per il diplomatico italiano twittando un “Grazie Tommaso”.