Marguerite de Thibouville sfidò tutte le regole del suo tempo quando accusò il ricco e potente Jacques Le Gris di stupro: una decisione difficile che la espose al biasimo della Francia del XIV secolo. Suo marito Jean de Carrouges affrontò Le Gris in un “duello di Dio” che divise così profondamente il Regno da spingere la Corona a vietarli per sempre. Questa è la storia dietro The Last Duel di Ridley Scott, appena uscito nei cinema.
The Last Duel, l’ultimo duello di Dio
I due rivali erano stati scudieri del Conte Roberto d’Alençon e grandi amici, ma la morte del loro protettore aveva finito per dividerli. Il nuovo Conte, Pietro II, prese in simpatia Le Gris trascurando Carrouges che, nello stesso periodo, perse la moglie e il figlio (1380). Il secondo matrimonio di Carrouges con Marguerite de Thibouville diede inizio alla disputa tra i due nobili per il possesso del castello di Aunou-le-Foucou che Carrouges considerava parte della dote della moglie ma che il Conte aveva donato a Le Gris. Carrouges perse la disputa e i due vecchi amici finirono per rompere definitivamente.
Il 18 gennaio 1386, mentre Jean de Carrouges si trovava a Parigi, secondo la testimonianza di Marguerite de Thibouville, Le Gris si sarebbe recato al castello della madre di lei, Nicole, e lì l’avrebbe stuprata con l’aiuto di uno scudiero.
Carrouges e la moglie portarono a processo Le Gris davanti al Parlamento di Parigi ma fu impossibile raggiungere un verdetto. Carrouges, allora, sfidò il rivale a un “duello di Dio”: se avesse perduto sarebbe morto e le autorità avrebbero arso Marguerite sul rogo. Il 29 dicembre del 1386 i due attraversarono Parigi fino all’Abbazia di Saint-Martin-des-Champs dove era stato allestito il campo di giostra. Migliaia di persone erano giunte da ogni parte di Francia per vedere il combattimento.
L’esito di quell’ultimo duello, narrato da “The Last Duel” di Ridley Scott, divise per secoli giuristi e storici e ancora oggi è al centro di un dibattito inesauribile. Ma almeno una cosa è certa: lo shock di quell’evento spinse il Parlamento e la Corona a proibire per sempre i “processi per combattimento”.
