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Perché il rosa è associato alle donne e il blu agli uomini?

Il rosa di Barbie

Nonostante quello che pensiamo oggi, il rosa non era storicamente il “colore delle femmine” come il blu non era quello dei “maschi”. L’assegnazione di questi due colori a un determinato genere o sesso quasi non esisteva prima della seconda metà del XX secolo.

Anzi, abbiamo testimonianze del rosa, segno di passione, usato da uomini, come il famoso completo rosa di Gatsby nell’omonimo romanzo di Fitzgerald1. Il blu, invece, essendo il colore dell’aristocrazia sin dall’antichità2, era spesso associato, ad esempio, alla Madonna, figura femminile per eccellenza.

Non sembra, però, che ci sia stato, come dicono alcuni studi, uno scambio: il rosa non era un colore maschile e il blu femminile3. Semplicemente questi colori non avevano connotazioni di genere, almeno prima del 1860. Ancora nel 1927 in un sondaggio del TIME, il 60% delle risposte assegnava il rosa ai ragazzi.

Furono soprattutto le aziende americane del secondo Novecento ad associarlo alle ragazze, seguite dalle personalità dell’epoca, come Mamie Eisenhower, Marilyn Monroe o la Barbie (però solo dagli anni ’70).

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  1. Il completo rosa di Gatsby, oltre ad avere un profondo significato simbolico, è anche espressione di una rottura con i tradizionali colori scuri vittoriani da parte dei newyorkesi Brooks Brothers, il più antico produttore di abbigliamento degli USA, di cui Fitzgerald era un fedele cliente, che lanciò questo completo. ↩︎
  2. Il blu era associato al cielo e alla divinità già nella civiltà egizia e tra i celti c’era l’usanza di dipingere con questo colore i guerrieri, ma in epoca romana fu associato alle classi popolari e rimase tale, in Europa, fino al primo Medioevo. Divenne un colore usato dai nobili dal XII secolo, grazie al suo uso nella ricostruzione dell’Abbazia di Saint-Denis e nell’iconografia di re Luigi IX di Francia (XIII secolo) ↩︎
  3. È stato il ricercatore Marco Del Giudice ha formulare la teoria dello “scambio tra rosa e blu”, citando la principale studiosa dell’argomento: la prof. Jo Paoletti. Ma la studiosa, in realtà, ha solo affermato che l’associazione al genere dei due colori non era consistente prima del XX secolo. ↩︎

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