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L’immigrazione in Italia è un’emergenza?

Jerry Essan Masslo e l'immigrazione in Italia

L’immigrazione in Italia è davvero un’emergenza? Per quanto la storia dell’immigrazione in Italia risalga alla fine della Seconda guerra mondiale, assume le forme che ha oggi alla fine degli anni Ottanta.

Siamo a Fiumicino nel 1988 e Jerry Masslo arriva dal Sudafrica in piena apartheid e chiede asilo. Sua figlia è stata uccisa in una manifestazione e non può tornare indietro, ma le autorità non considerano il Sudafrica pericoloso e rifiutano.

Masslo è costretto all’iregolarità, non può tornare da dove è venuto, attende un visto per il Canada che tarda, quindi finisce a fare il bracciante e coltivare pomodori in Campania. Nella zona inzizano le violenze sugli immigrati e una notte sparano a Jerry Masslo. La sua morte spinge 200mila persone in piazza contro il razzismo. Sembra successo oggi, invece è una tragedia di quasi quarant’anni fa.

In Italia, nel 2022, ci sono state 85mila domande d’asilo, in Austria circa 110mila, paese dieci volte meno popoloso di noi, ma viviamo in costante emergenza. Un’emergenza che sembra essere causata, più che dalla pressione migratoria1, dalla nostra scelta politica di smantellare il sistema di accoglienza ostacolando l’integrazione.

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  1. Nel 2022 la Germania ha avuto 243mila richieste d’asilo, la Francia 156mila, la Spagna 117mila. La pressione migratoria è un fenomeno reale ma va contestualizzato nel più generale scenario europeo dove, peraltro, è stata la via dei Balcani occidentali la più percorsa dai migranti nel 2022. ↩︎

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