fbpx

È morto Lawrence Ferlinghetti che salvò la libertà d’espressione

lawrence ferlinghetti

Lawrence Ferlinghetti, l’uomo che diede una voce alla Beat Generation e fu processato per questo, è morto a 101 anni. Nel 1956 pubblicò L’Urlo e altri Poemi di Allen Ginsberg, un ancora poco conosciuto poeta omosessuale di origini ebraiche. Il libro risultò tanto controverso e diventò così famoso da spingere le autorità ad arrestare Lawrence con l’accusa di oscenità.

Il processo a Lawrence Ferlinghetti

Il processo all’editore vide coagularsi attorno alla sua difesa tutti gli scrittori e gli artisti della Beat Generation. Diede loro, per la prima volta, un palcoscenico e un’identità, trasformandoli in un unico corpo e in un grande movimento.

Il processo fece la storia. Fu il primo in cui un imputato ricorse al Primo Emendamento, quello sulla libertà di parola, per la pubblicazione di materiale controverso ma di interesse pubblico. Il libro stesso si trasformò nel ponte attraverso il quale il Rinascimento di San Francisco entrò nell’immaginario occidentale, e poi mondiale, con i versi eterni e potenti:

«Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche, trascinarsi per strade di negri all’alba in cerca di droga rabbiosa, hipsters dal capo d’angelo ardenti per l’antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte»

L’Urlo di Allen Ginsberg

Con Lawrence, Ginsberg e Kerouac la Beat scatenò una lotta generazionale contro la guerra del Vietnam, la segregazione razziale, la condizione subordinata della donna e le discriminazioni in base all’orientamento sessuale. Lotte iniziate allora dalle “menti migliori della mia generazione” e che ancora non si sono spente, lasciate in retaggio a noi, loro figli e nipoti.

Articolo integrale sul sito di VD News a questo link.

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: