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Perché scioperare è l’unico modo di festeggiare l’8 marzo

8 marzo

Molto prima della nascita dell’8 marzo, furono le donne socialiste americane a istituire il Woman’s Day, nel 1909. Già nel 1907, alla VII Congresso della II Internazionale Socialista a Stoccarda, Rosa Luxemburg, Clara Zetkin, i russi Lenin e Mantov e il francese Jean Jaurés avevano sollevato la questione del voto alle donne. Il Congresso decise di sostenere il suffragio femminile ma di rompere qualsiasi alleanza con le “donne borghesi”. Il voto alle donne sarebbe stata una battaglia socialista, e nient’altro.

La vera origine dell’8 marzo

Ma le americane non la pensavano allo stesso modo. Corinne Brown scrisse sulla rivista The Socialist Woman che il Congresso non aveva «alcun diritto di dettare alle donne socialiste con chi lavorare per le propria liberazione». Fu così che il Partito Socialista Americano istituì il primo Woman’s Day nel 1909. L’ultima domenica di febbraio divenne un giorno di lotta e manifestazioni. Nel 1911 alcuni paesi europei imitarono gli USA ma scelsero domenica 19 marzo.

La data dell’8 marzo nacque da una discrepanza tra il calendario russo e quello occidentale. A San Pietroburgo si festeggiò il Giorno della Donna domenica 23 febbraio del 1917, data che però corrispondeva all’8 marzo nel resto dell’Occidente. Quel giorno le donne, guidando la grande manifestazione pacifista, iniziarono la Rivoluzione che, in Ottobre, abbatté lo Zar.

L’8 marzo divenne, così, universalmente famoso e, nel 1977, l’ONU lo dichiarò Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e della pace. In Italia era già festeggiato dal 1946 e accompagnato dalla mimosa voluta dalle politiche Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei.

Oggi la Festa della donna rischia di trasformarsi in un’innocua celebrazione. Ma la sua origine ci ricorda il legame indissolubile tra donne, proteste, stato sociale e pacifismo. Valori insindacabili su cui si fonda un secolo di lotte femministe in tutto il mondo.

«Chi non si muove, non può rendersi conto delle proprie catene»

Rosa Luxemburg
La Women’s March del 21-22 gennaio 2017

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