Lo spazio del New World Trade Center, sorto sulle rovine dell’11 settembre, è un dialogo monumentale tra assenza e slancio, tra memoria e ricostruzione. Un’alternanza architettonica che connette il vuoto assordante di Ground Zero, l’armonico profilo del Transportation Hub di Calatrava e le luminose superfici delle nuove torri. Un luogo dove la memoria emerge nel tessuto urbano come una cicatrice.
Questo vuoto diventa opera tangibile col progetto Reflecting Absence di Michael Arad e del paesaggista Peter Walker. Due grandi piscine ampie, ognuna, 4mila metri quadrati con cascate artificiali si aprono, oggi, sulle impronte lasciate dalle Torri Gemelle cadute. Il suono dell’acqua che cade attutisce i rumori della città, rendendo il Memoriale un luogo di contemplazione.
Attorno ad esso si elevano le torri di acciaio, vetro e cemento della rinascita americana: la One è il fulcro del New World Trade Center, circondata dalle altre fino alla Seven. L’architetto Santiago Calatrava ha invece costruito, sulle macerie della vecchia stazione del World Trade Center, il nuovo e bellissimo Transportation Hub.
5 cuoristà sul New World Trade Center
- L’altezza del One World Trade Center è di 1776 piedi, per ricordare la data della dichiarazione di indipendenza americana.
- I nomi delle vittime sono disposti nel National 11 September Memorial per evidenziare la relazione tra essi.
- Le cascate artificiali nelle due piscine di Ground Zero sono le più grandi degli USA.
- La rimozione dei detriti da Ground Zero è durata otto mesi, l’identificazione delle vittime nel sito tre anni e mezzo.
- L’11 settembre di ogni anno, vengono accese le colonne di luce Tribute of Light, che ricordano le sagome delle Torri Gemelle.