Il 4 luglio del 1776 alla Convenzione di Philadelphia, nello Stato della Pennsylvania, tredici colonie britanniche della costa atlantica nordamericana firmarono la Dichiarazione di Indipendenza dall’Impero britannico, fondando ufficialmente una nuova nazione.
«Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati.
«Che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità.
«Quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all’assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l’avvenire».
Dichiarazione di Indipendenza
Come nacque la Dichiarazione di Indipendenza
La dichiarazione fu scritta dalla Commissione dei Cinque: Thomas Jefferson, che fu il principale redattore della prima bozza, John Adams, Benjamin Franklin, Robert R. Livingston e Roger Sherman. Il documento fu ratificato su carta di canapa nelle sale del secondo congresso continentale di Philadelphia e firmato, nei giorni successivi, da John Hancock e i 55 delegati. Sarebbero stati chiamati Founding Fathers, i Padri Fondatori.
Da quella dichiarazione nacquero, prima, una rivoluzione, poi una guerra e infine, con la Costituzione del 1789, gli Stati Uniti d’America.
Immagine dalla miniserie tv Sons of Liberty di Kari Skogland con Ben Barnes.
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