Solo tre anni fa, Volodymyr Zelensky, il leader che oggi resiste alla furia dell’esercito russo, era un comico televisivo di successo. Nel suo show interpretava un professore del liceo eletto inaspettatamente Presidente dell’Ucraina. “Sluha Narodu” (“Servitore dello stato”) divenne un tale successo da trasformarsi in un trampolino per una reale carriera in politica.
Nel marzo 2018 nacque il partito politico omonimo, creato dallo staff dello studio cinematografico di Zelensky, Kvartal 95. Il comico iniziò la sua campagna presidenziale nel 2019 e in meno di quattro mesi fu eletto presidente con il 73% dei voti. Un successo che, oggi, ha trasformato Zelensky e la sua famiglia nei bersagli principali dell’esercito russo. Ma il Presidente si è dimostrato capace di portare questo peso, di radunare attorno a sé le forze ucraine e risvegliare la solidarietà internazionale.
Il discorso di Zelensky al popolo russo
«Il popolo ucraino è libero» ha detto, parlando direttamente ai russi. «Ricorda il proprio passato e costruirà il proprio futuro. Vi dicono che siamo nazisti. Ma come può un popolo che ha perso otto milioni di vite per sconfiggere i nazisti sostenere il nazismo? Come posso essere un nazista? Ditelo a mio nonno, che ha combattuto nella Seconda Guerra Mondiale nella fanteria sovietica ed è morto colonnello in un’Ucraina indipendente.
«Non potete inghiottirci. Siamo diversi. Ma questa differenza non è un motivo di inimicizia. Vogliamo determinare il nostro corso e costruire la nostra storia: in modo pacifico, calmo e onesto. Questa è la nostra terra, e questa è la nostra storia. Conoscete i nostri valori.
«Il popolo ucraino vuole la pace, così come il suo governo. Non si tratta di pace ad ogni costo. Si tratta di pace e di principi, di giustizia, di diritto internazionale. Del diritto all’autodeterminazione, che ogni persona possa determinare il proprio futuro. Del diritto di ogni società e di ogni persona alla sicurezza, a una vita senza minacce. Sono certo che questi diritti sono importanti anche per voi».