Oggi Kharkiv, grande città industriale nell’est dell’Ucraina, è il bersaglio dei bombardamenti russi. L’esercito di Mosca ha trovato una forte resistenza da parte della popolazione che, nella città, è composta anche da russi (oltre che da ucraini, armeni, azeri).
La posizione di Kharkiv, la sua importanza industriale e il suo ruolo culturale l’hanno resa uno snodo fondamentale per chiunque voglia occupare l’Ucraina. Un’importanza strategica che ha reso la conquista della città è stata il teatro di una serie di azioni belliche molto sanguinose in passato. Nella Seconda Guerra Mondiale, ad esempio, vi si combatterono addirittura quattro battaglie che videro nazisti e sovietici alternarsi come vincitori.
Le battaglie per Kharkiv
La Prima battaglia di Kharkiv fu combattuta nell’ottobre del 1941 durante la fase finale dell’Operazione Barbarossa, tra le forze dell’Armata Rossa sovietica e la 6ª Armata del Gruppo Sud della Wehrmacht tedesca. La 38ª Armata sovietica doveva resistere il più possibile, nonostante fosse debole e disorganizzata, mentre le autorità dell’URSS spostavano le fabbriche nell’est. La città cadde il 24 ottobre 1941, ma l’evacuazione era ormai riuscita.
Nella Seconda battaglia, maggio del 1942, l’Armata rossa del Sud assaltò la Wehrmacht, per riprendere la città, ma fu accerchiata e annientata. La Terza battaglia, dal 19 febbraio al 23 marzo 1943, fu l’ultima grande vittoria tedesca. La Quarta e ultima battaglia durò dal 3 al 23 agosto 1943, durante l’operazione Rumjancev. Dopo scontri molto sanguinosi, l’Armata rossa riconquistò Kharkiv, ormai considerata la città più contesa del fronte orientale.
La storia, oggi, si ripete con l’assedio russo alla grande città ucraina dove le bombe continuano a cadere e si combatte ferocemente per il controllo di un luogo strategico. Il possesso di Kharkiv, infatti, può fare la differenza in questa guerra.
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