Erano ebrei e arabi che avevano rotto col Partito Comunista per via del suo sostegno incondizionato all’Unione Sovietica. Lottavano contro l’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Il nome che si diedero era Organizzazione socialista in Israele, ma tutto il mondo li conobbe come Matzpen, dalla rivista rivoluzionaria che pubblicavano.
La lotta di Matzpen contro il sionismo di Israele
Subito dopo la Guerra dei Sei Giorni del 1967, Matzpen scandalizzò Israele schierandosi a favore della resistenza palestinese.
«È diritto e dovere di ogni popolo vinto e sottomesso di resistere e lottare per la propria libertà. I modi, i mezzi e i metodi necessari e appropriati per tale lotta devono essere determinati dal popolo stesso. Sarebbe ipocrita per gli estranei – specialmente se appartengono alla nazione che opprime – predicare ad essa, dicendo: ‘Così farai, e così non farai’»
Dichiarazione generale dell’OSI
L’organizzazione, però, affermò sempre il diritto a Israele di esistere. Il gruppo, infatti, dichiarò di sostenere «solo quelle organizzazioni che, oltre a resistere all’occupazione, riconoscono anche il diritto del popolo israeliano all’autodeterminazione per una lotta congiunta di arabi ed ebrei nella regione per un futuro comune»
La colonizzazione ebraica era il problema
Per Matzpen il nemico da abbattere non era Israele, ma l’approccio colonialista del sionismo sia in patria che nei territori occupati. Contro questo, il gruppo iniziò una lotta fatta di manifestazioni e pubblicazioni che segnarono gli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta. Alcuni passi del libro The Other Israel di Arie Bober ci mostrano il tenore di questa lotta radicale.
«All’interno dei territori occupati dal 1967, lo stato sionista impiega un sistema di repressione militare diretta per espellere gli arabi palestinesi dalle loro terre e assicurarne la colonizzazione ebraica, e per schiacciare ogni espressione di resistenza palestinese. All’interno dei propri confini, lo stato sionista si impegna nella sistematica oppressione nazionale della sua minoranza di cittadini arabi»
Arie Bober, The Other Israel: The Radical Case Against Zionism
Gli anni Settanta portarono a divisioni nel gruppo che finì per dissolversi in tanti, piccoli, movimenti. E sia la critica al colonialismo sionista che la visione di un futuro unitario per arabi ed ebrei, portate avanti da Matzpen, hanno trovato sempre meno successo in una regione oggi ancora dolorosamente divisa.