fbpx

Kim Hak-sun sfidò l’omertà sulle donne di conforto

Kim Hak-sun e le donne di conforto

«Ci trattavano come se fossimo oggetti e ci usavano come volevano. Quando ci ammalavamo ci abbandonavano o ci uccidevano» così Kim Hak-sun nel 1991 denunciò al mondo, per la prima volta in assoluto, il dramma delle donne di conforto, schiave sessuali dell’esercito giapponese.

La testimonianza sulle donne di conforto

Nata in Cina nel 1924 da genitori coreani si trasferì a Pyongyang (attuale Corea del Nord) con la madre, che la affidò a una famiglia locale. A soli 17 anni fu venduta alle truppe giapponesi come donna di conforto per 40 yen, che all’epoca valevano circa 330 € di oggi, e le fu dato un nuovo nome, Aiko.

Dopo mesi di abusi e torture riuscì a scappare grazie all’aiuto di un uomo diventato più tardi suo marito. «Ho sofferto così tanto a vivere con quest’uomo. Quando beveva diventava aggressivo, poiché sapeva che ero stata una donna di conforto, mi insultava con parole che mi ferivano profondamente».  Sopravvissero vendendo oppio fino alla resa del Giappone nel 1945 quando tornarono a Seul. Vissero in un campo profughi dove la loro primogenita morì di colera. Durante la guerra di Corea perse anche il marito.

Nel 1991, Kim Hak-sun diventò la prima donna al mondo a denunciare le atrocità giapponesi nei confronti delle donne di conforto citando in giudizio il governo giapponese, che le offrì un patteggiamento in denaro. Kim Hak-sun rifiutò: «Non ho riportato alla luce il mio passato per i soldi. Quello che voglio davvero è un risarcimento (morale, nda), non una consolazione monetaria».

Grazie ai suoi tragici racconti, raccolti nel libro Korean Comfort Women Who Were Coercively Dragged Away for the Military, la storia delle donne di conforto iniziò a essere raccontata e tante vittime trovarono il coraggio di denunciare. Kim Hak-sun è morta nel 1997. Il 14 agosto, data della prima testimonianza rilasciata dalla donna, è diventato il giorno della memoria per le donne di conforto.

«Ho deciso di parlare del mio passato prima di morire perché nessuno lo avrebbe fatto per me. Non ho altro desiderio che sentirli dire che sono dispiaciuti».

Kim Hak-sun
Estratto dall’ultima intervista a Kim Hak-sun del 1997

Testi e video consigliati

Alcuni link riportati sono parte di un’affiliazione, per voi usarli non comporta alcuna spesa aggiuntiva, ma aiuterete a sostenere il progetto. Grazie

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: