La grandezza di Roma è nata dalla ribellione a una violenza sulle donne. È la storia di Lucrezia, che con il suo coraggio portò al rovesciamento del potere etrusco su Roma e alla nascita della Repubblica romana.
Il coraggio di Lucrezia
Mentre il marito di Lucrezia si trovava fuori città impegnato nell’assedio di Ardea, Sesto Tarquinio, figlio del re Tarquinio il Superbo, tentò di sedurre la donna, da cui era da molto tempo attratto. Ai rifiuti di Lucrezia, il principe le fece violenza e poi le intimò il silenzio.
Ma Lucrezia si ribellò: fece richiamare il marito e il padre e confessò loro l’accaduto. Nonostante la rassicurazione dei suoi familiari, alla fine del racconto la donna estrasse un pugnale dalle vesti e se lo conficcò nel cuore: si assolveva dal crimine di adulterio ma non dalla punizione che ne derivava.
Con l’intento di rendere giustizia alla matrona Collatino, il marito, e altri uomini romani diedero vita alla rivolta che portò alla cacciata di Tarquinio il Superbo e alla nascita della Repubblica1.
Non sappiamo quanto questo episodio sia leggenda e quanto storia ma ci dice due cose su Roma e sulla nostra cultura. Prima di tutto, quanto sia radicata nel passato tribale della nostra civiltà la paura sociale degli stranieri che insidiano le nostre donne. In secondo luogo, il legame profondo della cultura mediterranea col concetto di onore, e quindi anche col delitto d’onore. Per onore, infatti, Lucrezia si suicida e sempre per onore il marito si ribella.
La storia di Lucrezia hanno ispirato per secoli la letteratura e l’arte e Dante stesso la cita tra gli spiriti magni nel IV canto dell’Inferno.
Libri consigliati
- Lucrezia, Vita e morte di una matrona romana di Mario Lentano, Carocci Editore;
- La vita quotidiana nella Roma repubblicana di Florence Dupont, Laterza;
- Storia di Roma dalla sua fondazione. Testo latino a fronte di Tito Livio, BUR.
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- Il marito di Lucrezia, Collatino, e il suo alleato Bruto divennero i primi due consoli della neonata Repubblica romana ↩︎