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Le Dolomiti, il ricordo di perduti mari tropicali

Le Dolomiti, nelle Alpi del Trentino in Italia

Erano il ricordo nascosto di perduti mari tropicali quando Déodat de Dolomieu scoprì le Dolomiti, nel 1789, alla vigilia della Rivoluzione Francese. Il nome dello scienziato e avventuriero sarebbe rimasto, forse, tra le note a margine del grande libro della storia se non avesse raccolto alcune pietre da quel massiccio montuoso che, al tramontare del giorno, si illuminò di rosso come un fuoco davanti ai suoi occhi.

Dolomiti, barriere coralline fossili

Fu subito chiaro, dall’analisi di quelle semplici pietre, che la geologia delle Dolomiti era di straordinaria importanza e rarità. Le montagne divennero presto meta di scienziati e studiosi da tutto il mondo. Infine, nel 1860, mentre poco a sud nasceva l’Italia, Freiherr Ferdinand von Richtofen risolse il mistero delle Montagne Rosse.

Erano imponenti barriere coralline fossili che si stagliavano ancora nei cieli duecento milioni di anni dopo che i mari tropicali attorno a loro erano scomparsi. Oggi coperte di bianca neve, un tempo lambite dalle placide onde della Tetide, il mare caldo che divideva i continenti preistorici.

La pietra che le compone ha il nome del suo scopritore, Dolomieu, ed è presente anche in altre parti del mondo, una memoria minerale di paradisi tropicali scomparsi per sempre.

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