fbpx

Madame de Staël, la donna che sfidò Napoleone

Madame de Stael e Napoleone

La chiamavano “la donna del secolo” e fu la grande rivale di Napoleone. Si chiamava Anne-Louise-Germaine Necker ma passò alla storia come Madame de Staël ed era nata nel 1766 a Parigi. Sua padre, il ministro delle finanze Necker, aveva provato a introdurre riforme liberali che lo avevano reso benvoluto al popolo ma odiato dalla nobiltà. Per questo fu cacciato dal governo nel 1789 e il suo allontanamento fu una delle ragioni per lo scoppio della Rivoluzione Francese.

Madame de Staël e la Rivoluzione Francese

Una rivoluzione che oggi ricordiamo sempre attraverso nomi maschili: Robespierre, D’Anton e, appunto, Napoleone. Ma che ebbe tante protagoniste donne. Le due più famose furono, forse, Maria Antonietta e Madame de Staël.

Anne-Louise era, come un tempo sua madre, l’ispiratrice di un salotto delle idee a Parigi. Madame de Staël fu il centro del pensiero nella Parigi, a sua volta, centro del mondo. Per questo Manzoni, definì Madame de Staël la “donna del secolo”.

Scrittrice acuta, i suoi testi segnarono l’epoca: le lettere su Rousseau, il De Literature che formò un’intera generazione di romantici, i due romanzi autobiografici Delphine e Corinne e l’Italia, i più famosi.

Sostenitrice entusiasta della libertà rivoluzionaria, attaccò il Terrore e fu costretta ad allontanarsi dalla Francia per la prima volta. Rientrò dopo la caduta di Robespierre. Ormai vedova, si legò stabilmente al filosofo Benjamin Constant, con il quale divise glorie e caduta. Inizialmente affascinata da Napoleone, ne comprese ben presto la natura dispotica e iniziò a criticarlo.

Nel 1803 fu, quindi, costretta all’esilio con il suo compagno. Madame de Staël allora iniziò a viaggiare per tutta Europa, pubblicò De l’Allemagne che fu, però, sequestrato e distrutto da Napoleone, e fondò un nuovo circolo letterario a Lemano che organizzò il pensiero liberale critico del bonapartismo e del conservatorismo. Famoso il suo invito agli intellettuali italiani a pubblicare qualcosa di nuovo rispetto ai soliti classici greco-romani.

Tornò a Parigi solo dopo la definitiva caduta di Napoleone e vi morì nel 1817, mentre il suo rivale, l’Imperatore, languiva a Sant’Elena. L’avrebbe seguita quattro anni dopo.

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: