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Colin Kaepernick che iniziò a inginocchiarsi prima delle partite

Colin Kaepernick e Black Lives Matter

Era il 2016. Colin Kaepernick, quarterback della squadra di football dei San Francisco 49ers, prima di una partita amichevole giocata in casa contro i Green Bay Packers, rimase seduto durante l’inno nazionale americano.

«Non starò in piedi per dimostrare il mio orgoglio per la bandiera di un paese che opprime i neri e le minoranze etniche. Per me è più importante del football, e sarebbe egoista guardare dall’altra parte. Ci sono cadaveri per le strade, e persone che la fanno franca».

Colin Kaepernick

Le reazioni della NFL e del presidente di Trump furono durissime, ma la protesta di Kaepernick era solo all’inizio.

Come nacque l’inginocchiarsi per il Balck Lives Matter

Quando si aprì la stagione, Colin iniziò a inginocchiarsi durante l’inno, ripetendo un gesto che risaliva a cinquant’anni prima. Il 1 febbraio del 1965, infatti, Martin Luther King Jr., Ralph Abernaty e centinaia di cittadini si erano inginocchiati, in preghiera, durante le proteste di Selma per il diritto di voto degli afroamericani. L’immagine di quella folla silenziosa e china, subito prima della manifestazione, segnò la storia americana.

Anche il gesto di Kaepernick divenne un simbolo e fu imitato da sempre più atleti, ma il prezzo da pagare per l’atleta fu alto. A fine anno il quarterback rescisse il contratto coi San Francisco 49ers e, nonostante fosse un ottimo giocatore, non riuscì più a lavorare. Nel 2017 denunciò la NFL per mobbing e nel 2019 la lega si accordò col giocatore per un risarcimento. L’anno seguente l’organizzazione americana ammise di aver sbagliato.

Ma l’eredità di Kaepernick ha travalicato la sua carriera sportiva. Dopo la morte di George Floyd, che ha scioccato il mondo, il take a knee è divenuto simbolo del movimento Black Lives Matter, spesso accompagnato da un’altra memoria storica resa celebre da due sportivi: il pugno delle Pantere Nere, alzato da Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi di Messico 1968.

Oggi ha contagiato altri sport e altre nazioni, come l’Italia e la sua nazionale di calcio. Il dibattito nato dalla scelta di inginocchiarsi o meno prima di una partita degli europei ha fatto emergere tutte le contraddizioni del nostro paese.

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