Se Ronald McNair avesse seguito le regole della Carolina dove era nato nel 1950, non sarebbe mai diventato un astronauta e un fisico. Ma Ronald McNair ruppe le regole della segregazione nella quale era costretto e si laureò in scienze e fisica. Nel 1978 entrò alla NASA dove divenne il secondo afroamericano, dopo Guion Bluford, a volare nello spazio.
Tutto era iniziato nella biblioteca pubblica di Lake City nel 1959, dove Ronald, bambino, decise di entrare per prendere i libri che non poteva leggere. Lo racconta suo fratello, Carl, che su Ronald ha scritto anche una biografia.
Ronald McNair raccontato dal fratello Carl
«Ron, senza dire niente ai nostri genitori, camminò da casa alla biblioteca pubblica (ma non così pubblica per le persone nere del 1959). Insomma, mentre entrava nella biblioteca tutti i bianchi lo fissavano dicendo: “Chi è questo Ne*ro?”.» Lui li ignorò e si mise in fila per prendere alcuni libri.
«L’anziana bibliotecaria lo fermò: “La biblioteca non è per neri” e lui: “Ok, ma vorrei prendere questi libri”. “Giovanotto, se non te ne vai ora, chiamo la polizia”. Allora, Ronald si sedette sul bancone e disse: “Aspetterò qui”. La bibliotecaria chiamò la polizia e nostra madre, Pearl.
«Due agenti robusti entrarono nell’edificio: “Dov’è il problema?” e la bibliotecaria indicò questo ragazzino di nove anni seduto sul bancone. Nel frattempo nostra madre stava arrivando e durante tutta la strada aveva pregato che suo figlio non finisse in prigione. Quando entrò chiese perché Ronald fosse stato fermato e la bibliotecaria rispose: “Voleva prendere i libri e, lo sa, suo figlio non dovrebbe neanche essere qui”». Ma la determinazione di Ronald era evidente e gli agenti convinsero la donna a dare i libri al ragazzo. Lei, «con riluttanza, porse i libri a Ronald» che la ringraziò.
Quell’episodio fu l’inizio di una carriera che portò Ronald McNair fin sulle navicelle spaziali, dove, purtroppo, perse la vita a 35 anni nel terribile incidente del Challenger. Oggi, la segregazione è stata abolita in USA e l’edificio dove Ronald entrò nel 1959 porta orgogliosamente il suo nome.