Alla luce della sua storia, l’attuale avvicinamento della Finlandia alla NATO (che è in realtà una tendenza, nell’opinione pubblica, in crescita da anni) non sorprende. Osservare la guerra in Ucraina, per i finlandesi, non è solo causa di dolore e paura per il proprio futuro. È anche un terribile deja vu storico che li riporta, con tutte le sue similitudini, all’invasione sovietica del 1939 che finì per strapparle parti consistenti di territorio.
La Guerra d’Inverno tra URSS e Finlandia
Anche la Finlandia si trovò, come l’Ucraina di oggi, a dover subire un’invasione per la sua vicinanza ai centri di potere in Russia. Stalin voleva il sud della nazione per dare una profondità territoriale alla grande città di Leningrado (oggi San Pietroburgo). Lo stesso “spazio di sicurezza” che oggi tanti esperti attribuiscono alle mire di Putin in Ucraina.
Stalin (che, ricordiamo, è ancora l’uomo politico più popolare in Russia), affermò: «Noi non possiamo cambiare la geografia, né lo potete voi. Siccome Leningrado non può essere trasportata via, la frontiera deve essere spostata più lontano.» Insomma, dateci il sud della vostra nazione.
Le trattative tra i due stati naufragarono. Allora, come oggi, Mosca sottovalutò l’esercito avversario, la Finlandia sopravvalutò gli effetti dell’isolamento internazionale dell’URSS. I sovietici erano convinti di poter obbligare i finlandesi a cedere su tutta la linea.
«Tutto ciò che avevamo da fare era alzare appena un po’ la nostra voce e i finlandesi avrebbero obbedito. Se ciò non avesse funzionato, ci sarebbe bastato sparare un colpo e i finlandesi avrebbero alzato in alto le mani e si sarebbero arresi».
Nikita Chruscev
Ma come oggi quelle della Russia, anche le speranze dell’URSS in una rapida vittoria si dimostrarono vane. La prima parte della Guerra d’Inverno, iniziata col bombardamento della capitale Helsinki, il 30 novembre 1939, e combattuta con temperature vicino ai -70°C, fu un disastro sovietico. Stalin, allora, nominò nuovo comandante Semën K. Timošenko e poi tornò all’attacco.
Ne seguì una terribile guerra di logoramento che portò la Finlandia, nonostante il sostegno internazionale, a capitolare dopo le battaglie di Lähde e Viipuri. Il 12 marzo del 1940, a Mosca, la Finlandia siglò la pace cedendo i suoi territori a sud, ripristinando i confini imperiali di Pietro il Grande. La guerra fece oltre mezzo milione di morti e feriti da entrambe le parti e altrettanti profughi tra i finlandesi.
Grazie per avercelo ricordato