Era una giornata febbrile quel 21 gennaio del 1921, a Livorno, quando nacque il Partito Comunista Italiano. Circa 216mila iscritti del Partito Socialista si erano riuniti al Teatro Goldoni di Livorno e avevano rifiutato di espellere i “riformisti” dal partito. Una richiesta fondamentale dei “21 punti” dell’Internazionale Comunista, nata dopo la Rivoluzione di Ottobre e fondata sul potere di Mosca.
La fondazione del Partito Comunista Italiano
Quasi 60mila iscritti, allora, lasciarono il Teatro Goldoni per il San Marco dove, guidati da Nicola Bombacci, Amadeo Bordiga, Onorato Damen, Bruno Fortichiari, Antonio Gramsci e Umberto Terracini fondarono il Partito Comunista Italiano, destinato a diventare il più grande e potente dell’Europa occidentale. Negli stessi anni, figli del biennio rosso, nasceva la sua nemesi, il Partito Nazionale Fascista che avrebbe soppresso con la violenza il PCI nel 1926.
Durante i suoi cento anni, il PCI fu molte cose. Un partito rivoluzionario e leninista durante la dittatura di Mussolini. Uno che «concepiva la Costituzione non solo come legge da rispettare, ma come l’orizzonte nel quale collocare la via italiana al socialismo» come disse Occhetto, nel dopoguerra. Un partito che si aprì «alla stagione dei movimenti, al pacifismo, ai germi della cultura ambientalista che si sarebbe sviluppata negli anni successi, all’attenzione per i diritti della persona» con Berlinguer secondo Gianni Cuperlo.
Lo strappo col Partito Socialista, però, restò una ferita gravida di conseguenze. Oggi, forse, uno dei principali motivi della mancata evoluzione della sinistra italiana in un grande partito progressista di stampo europeo. Una ferita che Giuseppe Saragat riassunse nella frase: «Il fascismo è la vergogna del capitalismo, il comunismo la tragedia del socialismo». Oggi né il PCI né il PSI esistono più, ma la sinistra italiana resta divisa, forse più di allora.
«Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e con gli oppressi, non c’è più scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia»
enrico berlinguer

Una opinione su "Quando nacque il Partito Comunista Italiano"