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Chi era Fred Hampton, il messia nero ucciso dalla polizia

Il leader delle Pantere Nere Fred Hampton

Stava per sorgere l’alba del 4 dicembre 1969 quando quattordici agenti della polizia di Chicago irruppero in un appartamento al primo piano in Monroe Street e aprirono il fuoco. Ufficialmente stavano cercando armi detenute illegalmente. Il vero obiettivo era neutralizzare Fred Hampton, ventunenne astro nascente delle Pantere Nere.

Il “problema” Fred Hampton

Le foto degli agenti sorridenti al termine dell’operazione, passate alla storia, raccontavano una terribile verità. Il Dipartimento di polizia di Chicago aveva voluto risolvere con le armi il “problema” Hampton. Mission Accomplished, come si dice in America. La storia di Fred Hampton si era indissolubilmente legata a quella del Cointelpro, il programma di controspionaggio dell’FBI che doveva controllare i gruppi di lotta degli afroamericani. Nella seconda metà dei Sessanta, infatti, gli USA erano in tumulto: il movimento pacifista si stava radicalizzando e quello dei diritti civili stava lasciando il passo ai nazionalisti neri e al black power.

Il Cointelpro aveva un obiettivo principale: prevenire l’ascesa di un “black messiah” che potesse unire i militanti afroamericani come avevano fatto Malcolm X e Martin Luther King Jr. Per l’FBI Fred Hampton poteva diventare quel messia nero. Per questo l’agente Roy Martin Mitchell infiltrò William O’Neal nelle Pantere Nere di Chicago guidate da Hampton. Bill O’Neal fu il Judas di Fred Hampton, il messia rivoluzionario che parlava apertamente contro quell’integrazione venduta ai neri dai bianchi.

«La rivoluzione è quando hai una ferita sul tuo corpo e provi a mettere qualcosa su di esso per curare quell’infezione. E io vi dico che oggi viviamo in una società infettata. Vi dico che viviamo in una società malata. E chiunque presume il fatto di integrare questa società malata prima che sia disinfettata, è una persona che commette un crimine contro il popolo. Potere ovunque sia il popolo. Ovunque sia il popolo, c’è il potere».

Fred Hampton

Il piano Cointelpro

  • Impedire la coalizione dei gruppi nazionalisti neri
  • Prevenire l’ascesa di un «messia» in grado di unificare ed elettrizzare il movimento militante nazionalista nero (si citano Malcolm X e Martin Luther King Jr.)
  • Prevenire la violenza da parte dei gruppi nazionalisti neri
  • Evitare che i gruppi e i leader nazionalisti neri militanti si guadagnassero rispettabilità
  • Prevenire la crescita a lungo raggio delle organizzazioni nazionaliste nere militanti, specialmente tra i giovani

Consigliamo la recensione del film “Judas and the black messiah”, candidato agli Oscar dell’anno scorso, sul sito vdnews.tv.

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