fbpx

Cosa sono state le “marocchinate” de “La ciociara”

Le "marocchinate" ne "La ciociara" di Vittorio De Sica

Nel 1957 comparve nelle librerie italiane La ciociara di Alberto Moravia, divenuto un film solo tre anni dopo, nel 1960, grazie al genio di Vittorio De Sica. In quegli anni, le violenze sulle donne italiane durante la guerra erano note ma non trovavano posto nel dibattito pubblico. Le chiamavano “marocchinate” perché perpetrate dai goumier marocchini dell’esercito francese, di stanza in Italia durante la Seconda guerra mondiale. Ma erano una realtà scomoda di cui parlare.

Annus horribilis

Con la caduta del regime fascista nel 1943, il nord venne occupato dall’esercito nazista. Nel meridione sbarcarono gli alleati, che iniziarono a risalire la penisola. Tutta l’Italia divenne un campo di battaglia.

Nel maggio del 1944, anno considerato tra i più catastrofici della storia nazionale, il corpo di spedizione francese e quello inglese riuscirono a sfondare la linea Gustav – voluta da Hitler e che aveva proprio lo scopo di rallentare l’avanzata degli Alleati – riportando una significativa vittoria. Dopo la battaglia il generale francese Juin concesse cinquanta ore di libertà ai suoi soldati. Questi si abbandonarono a violenze terribili, già in parte iniziate qualche tempo prima, su donne e uomini, considerati bottino di guerra.

Le “marocchinate”

Il sindaco di Esperia riportò che 700 donne su 2500 furono vittime di violenza. Per gli storici gli abusi furono perpetrati in oltre 30 città e non furono risparmiate neanche le bambine, che subirono torture davanti ai genitori. Nella cittadina di Pico una ragazza fu crocifissa insieme alla sorella e, secondo quanto riferiscono alcune ricostruzioni, quando i soldati americani dell’88esima divisione di fanteria – denominati i blue devils – provarono a fermare le barbarie, vennero bloccati. In misura minore furono colpiti anche uomini, bambini, anziani e almeno due sacerdoti.

Molte vittime  contrassero malattie veneree o rimasero incinta dei loro aguzzini; molte preferirono ricorrere all’aborto o, talvolta, al suicidio. Sembra ci siano stati anche casi di infanticidio. Gli storici sono discordi rispetto al numero effettivo di vittime, che varia tra 3.000 e 50.000.

«Quando chiudevo gli occhi, vedevo quelle facce e sentivo quelle risate. E’ durato per anni, me li sognavo la notte. Nessuno ci ha mai chiesto scusa, nessuna autorità è venuta da noi. Siamo state bottino di guerra, né più né meno di un oggetto rubato».

Testimonianza raccolta da Stefania Catallo

Testi consigliati

Film consigliato

Alcuni link riportati sono parte di un’affiliazione, per voi usarli non comporta alcuna spesa aggiuntiva, ma aiuterete a sostenere il progetto. Grazie

2 pensieri riguardo “Cosa sono state le “marocchinate” de “La ciociara”

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: