Libri e film consigliati
- America bianca. La destra reazionaria dal Ku Klux Klan a Trump di Andrea Borgognone, Carocci;
- Ku Klux Klan. Un secolo di infamia di William P. Randel, Pgreco;
- Hooded Knights on the Niagara. The Ku Klux Klan in Buffalo di Shawn Lay, New York University Press;
- Mississippi Burning – La radici dell’odio di Alan Parker, Orion Pictures;
- BlacKKKlansman di Spike Lee, Focus Features.
Era un gruppo mascherato contro il razzismo, sconosciuto e quasi leggendario, che cento anni fa combatteva il Ku Klux Klan sulle strade di Buffalo. Sappiamo poco di loro, ma quel poco è entrato nella storia.
La diffusione del Ku Klux Klan
Il Ku Klux Klan non operava solo nel profondo sud. Nel 1915 lo straordinario successo del film Birth of a Nation di Griffith aveva diffuso in tutta l’America l’idea di una minaccia nera all’idilliaca società bianca precedente alla Guerra di Secessione.
Il Presidente Woodrow Wilson proiettava ogni giorno la pellicola alla Casa Bianca e ripeteva: «È terribilmente vero». Il Klan crebbe così tanto, in quel periodo, che raggiunse i 5 milioni di membri in tutta la nazione. Il Ku Klux Klan arrivò a Buffalo con la probabile complicità del Capo della Polizia Emil Capolla, come era avvenuto in altre città americane. Ma il risultato della sua attività nella zona fu una forte reazione del popolo. Una parte di cittadini decise di agire e formò, nel settembre del 1922, i Cavalieri della Giungla Invisibile dell’Occhio della Tigre (Knights of the Invisible Jungle of the Tiger’s Eye).
I cavalieri contro il razzismo
Il gruppo aveva l’obiettivo dichiarato di distruggere il Ku Klux Klan, di essere «un altro anello della catena che porterà il Klan alla rovina». Si stabilì nella Main Street e le sue azioni contro il razzismo furono così segrete che ancora oggi non ne troviamo traccia che su qualche giornale e libro. Dichiararono:
«Siamo una fratellanza di uomini che crede alla legge, agli Stati Uniti e al miglioramento dell’Umanità. Il nostro obiettivo è scacciare l’odio religioso, politico o razziale; e raggiungere una vera fratellanza tra i cittadini della nostra nazione, di qualsiasi etnia, religione o stato sociale e dare a tutti le stesse opportunità».
Dichiarazione dei Knights of the Invisible Jungle of the Tiger’s Eye
I Cavalieri combatterono il Klan assieme alla sempre più consapevole comunità afroamericana. In un famoso discorso, il reverendo E.J.Nichols della chiesa battista di Shiloh, attaccò pubblicamente il KKK definendolo:
«Un’organizzazione codarda e subdola. Noi non vogliamo nessun Ku Klux Klan a Buffalo e resisteremo all’invasione di questi fuorilegge con la maschera».
Sermone del reverendo E.J.Nichols della chiesa battista di Shiloh
Il Ku Klux Klan purtroppo esiste ancora mentre i Cavalieri della Giungla Invisibile sono spariti da tempo. Ma il loro spirito vive nei manifestanti del Black Lives Matter.
«Non parlateci di saccheggi. Voi siete tutti saccheggiatori. L’America ha derubato la popolazione nera. L’America ha derubato i Nativi Americani quando siete arrivati qui la prima volta, derubare è quello che fate. Lo abbiamo imparato da voi. Abbiamo imparato la violenza da voi. Quindi, se volete che diventiamo migliori, siatelo voi per primi»
tamika mallory

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