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La battaglia per il corpo delle donne di Emma Goldman

Emma Goldman

Emma Goldman era un’anarchica ebrea di origini lituane che si trasferì in America a soli 15 anni, nel 1884. Nel 1886, ancora adolescente, si appassionò alle proteste e alla seguente tragedia dell’Haymarket che avrebbero dato origine alla Festa dei Lavoratori nel resto del mondo.

Emma Goldman e i diritti delle donne

Combatté, da allora, per quella causa e finì in carcere numerose volte. Era un’oratrice straordinaria e, come conferenziera, veniva chiamata ora in uno Stato ora in un altro per sostenere scioperi e informare sulle storture del sistema capitalistico. In polemica con il femminismo della prima ondata, che considerava troppo borghese, era invece un’attivista appassionata dei diritti delle donne.

Per Emma Goldman la libertà femminile iniziava molto prima del voto, nel controllo del proprio corpo e delle nascite. La sua battaglia per la consapevolezza sessuale la fece arrestare numerose volte. Una delle più famose l’11 febbraio 1916 mentre teneva un discorso pubblico sulla pianificazione familiare a New York.

La Goldman sosteneva che le autorità ostacolavano il controllo delle nascite della classe lavoratrice per mantenere alto il numero di forza lavoro e basso il suo costo. La polizia la arrestò per aver diffuso materiale osceno. Sull’esempio del processo di Haymarket, Goldman decise di difendersi in tribunale per dare visibilità al suo messaggio. Condannata, si rifiutò di pagare la multa di 100 $ e scelse di passare 15 giorni in carcere.

«La storia ci ha insegnato che ogni classe oppressa ha ottenuto la sua liberazione dagli sfruttatori solo grazie alle sue stesse forze. È dunque necessario che la donna apprenda questa lezione, comprendendo che la sua libertà si realizzerà nella misura in cui avrà la forza di realizzarla. Perciò sarà molto più importante per lei cominciare con la sua rigenerazione interna, facendola finita con il fardello di pregiudizi, tradizioni ed abitudini».

Emma Goldman

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