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Irma Bandiera, la partigiana che resistette alla tortura

La partigiana Irma Bandiera

Irma Bandiera aveva solo 29 anni quando fu seviziata per sei giorni e sei notti dai fascisti di Renato Tartarotti. Ma lei non cedette mai, salvando così i suoi compagni nella Resistenza.

La resistenza di Irma Bandiera

La lotta di Irma era iniziata tempo prima, quando aveva iniziato a occuparsi dei soldati sbandati dopo l’armistizio dell’8 settembre. Poi la scelta di combattere. Bandiera si era già avvicinata al Partito Comunista quando, a Funo, conobbe lo studente di medicina Dino Cipollani (il partigiano “Marco”), che la introdusse nella Resistenza. Irma aderì alla VII brigata del Gruppo di Azione Patriottica “Gianni Garibaldi” col nome di battaglia “Mimma”.

Il 7 agosto del 1944, dopo aver consegnato armi a Castel Maggiore, Irma si recò a casa dello zio dove, però, fu arrestata. Due giorni prima, l’uccisione di un ufficiale tedesco e di un comandante delle Brigate Nere aveva innescato un rastrellamento. Irma Bandiera e i suoi compagni catturati furono rinchiusi alle scuole di San Giorgio, poi Irma venne separata dagli altri e portata a Bologna.

I fascisti della Compagnia Autonoma Speciale pensarono, probabilmente, che sarebbero riusciti a piegare la resistenza di una donna. Renato Tartarotti e i suoi seviziarono e torturarono Irma per sei giorni e sei notti, arrivando ad accecarla con ua baionetta, ma lei resistette Non parlò mai, salvando così la vita ai suoi compagni. Renata Viganò, in Donne della resistenza scrisse sui torturatori fascisti:

«La più ignominiosa disfatta della loro sanguinante professione si chiamava Irma Bandiera».

Renata Viganò, Donne della resistenza

Alla fine, sconfitti dalla forza della ragazza, la portarono a Meloncello, vicino alla casa dei suoi genitori, e là la uccisero a colpi di pistola. Poi scaricarono il suo corpo sul selciato vicino a una fabbrica perché servisse da monito per tutta la popolazione. La morte di Irma, però, finì per avere l’effetto contrario, smuovendo gli animi e incitando i bolognesi alla resistenza.

Il monumeto in suo onore

Dopo la guerra le fu conferito la medaglia d’oro al valor militare.

«Irma Bandiera
Eroina nazionale
1915 – 1944
Il tuo ideale seppe vincere le torture e la morte
La libertà e la giovinezza offristi
Per la vita e il riscatto del popolo e dell’Italia
Solo l’immenso orgoglio attenua il fiero dolore
Dei compagni di lotta
Quanti ti conobbero e amarono
Nel luogo del tuo sacrificio
A perenne ricordo
Posero»

Monumento in onore di Irma Bandiera a Meloncello

2 pensieri riguardo “Irma Bandiera, la partigiana che resistette alla tortura

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